Belluno non è autonoma a causa del vasto processo riformatore che ha impegnato il parlamento…
(e poi c’era una marmotta che confezionava la cioccolata …)
Si parla della provincia di Belluno elettiva e (un cinin) autonoma e di quella proposta di legge, ricordate?, un ricamino di carattere elettoralistico in vista delle elezioni regionali congegnato per attirare nella sacca del PD i bardisti. Sappiamo com’è andata a finire. Il PD s‘è liqueso.
Sappiamo che in quella sacca caddero molti avanbardisti (ahaa l’intellighentia!) ma tanti bardisti di retroguardia, i peones, fiutarono da par loro l’abbraccio cadaverico proposto, girarono i tacchi andandosene per altre vie. Tra qualche giorno, a Roma, nuova mirabolante offerta di morositas (buone, dolci e morbide).
Sappiate, però, che l’elettività e l’autonomia della Provinciazza sono nei cuori dei parlamentari, tutti, in particolare di quelli piddoni. E se per noi quassù non hanno ancora combinato un cazzo, è perché sono stati impegnati in quel “vasto processo riformatore” che quotidianamente rutila sotto ai nostri occhi. Processo che, evidentemente, sembra essersi fermato, al punto da permettere la calendarizzazione di quel tripudio di autonomia contenuto in quel disegno di legge.
Leggere per credere (se ce la fate: io mi sono arrotolato in posizione fetale sotto il tavolo e non vedo tuttora limpidamente stante la copiosa lacrimazione da riso; neretto mio):
[…] La proposta di legge è stata depositata la scorsa primavera e ha contribuito a facilitare la confluenza degli attivisti del Bard sulla candidatura di Alessandra Moretti in vista delle elezioni regionali. A causa del vasto processo riformatore che ha impegnato il parlamento nell’ultimo anno, il disegno di legge non è ancora stato calendarizzato.
Neanche se sei appena tornato dalla Giamaica riesci a scrivere cose così “allegre”!