Legge 482 e tutela della nostra minoranza ladina: se ne sa qualcosa?
Caro lozzese,
tu sei ladino! Lo sei in virtù di una storia secolare. Lo sei, anche, in virtù di una legge nazionale che tutela le minoranze linguistiche.
Lo stato italiano, cioè, nel lontano 1999, emanando la legge 482, ha finalmente dichiarato e preso atto che esistono delle minoranze linguistiche. I ladini ne fanno parte: i ladini del Cadore, e più in generale quelli bellunesi, quelli del gruppo del Sella, i friulani. Abbiamo la compagnia dei Cimbri e dei Mòcheni, per citare quelle a noi più vicine.
La legge italiana non riconosce solo queste minoranze linguistiche, di cui noi ladini cadorini facciamo parte, ma stabilisce delle forme di tutela ed offre, a questo scopo, dei finanziamenti con copertura pressoché totale.
Però bisogna ideare un progetto, svilupparlo, darne forma e presentare la domanda di finanziamento. Entro il 30 aprile di ogni anno.
Lo segnalavo il 14 gennaio 2010 nell’articolo “Legge 482, tutela delle minoranze linguistiche storiche, prossima scadenza del 30 aprile“, dove scrivevo “Mi sono premurato di avvisare in tempo, visto che mancano tre mesi e mezzo alla scadenza del 30 aprile”.
Non ci è dato sapere se la nostra assessora alla cultura ha fatto qualcosa al riguardo. Mi auguro di sì. Sarebbe opportuna una bella nota da diramarsi sul sito istituzionale e nel prossimo bolcom (bollettino comunale), la cui prossima uscita tutti noi attendiamo con crescente ansia.
Oppure dovremmo attendere l’uscita delle graduatorie del ministero e valutare se, fra le poche domande (strano ma vero), ci sia anche quella del nostro comune (ladino).
Una cosa è certa: noi siamo fieri di essere ladini e, vivaddio, non ci lasciamo scappare neanche una delle possibilità di attingere a finanziamenti di questo tipo. Gratis e che ci permettono di irrobustire la nostra tutela di minoranza linguistica (quale noi siamo).
Quindi non abbiamo dubbi. L’assessora la domanda l’ha fatta di sicuro. Per ragioni di trasparenza, tuttavia, non ne possiamo sapere il tenore. Bisognerà aspettare lo “scartamento” di un altro regalo, nella ormai consolidata tradizione di questa amministrazione.