Mauro (xy), il direttore de ‘il Cadore’ (a sua insaputa) ci ha messi vicini-vicini

Caro Mauro, non che questa sia una tua colpa, come invece è stata quella di parlare a sproposito della rete sentieristica della “montagna di Lozzo” senza conoscerla (a proposito, non è mica finita eh!: ma tu, dove cavolo ti sei ficcato, in Tasmania in culo a qualche diavolo o a drizzare banane in Africa?), ma la cosa è perlomeno curiosa.

Pensa: il direttore de Il Cadore ti ha dato spazio e, a sua insaputa, ci ha messi “vicini-vicini”. Il tuo farneticante scritto è infatti abbellito da una foto del paesotto scattata nientepopodimeno che dal sottoscritto, “rapinata” online dalla “magnifica testata” che però si è dimenticata (ma va perdonata) di citare la fonte. Lo scatto è del 2002 (ah, quante foto abbiamo scattato io e la S-70), postato su Panoramio nel 2007.

Niente di che, Mauro, ma, non trovi che per uno come te cui “piacerebbe conoscere chi si è permesso di fare tutto questo“, sia perlomeno curioso avere come foto a complemento uno scatto proprio di “colui che si è permesso di fare tutto questo”?

Chiamale coincidenze!

(fatti vivo: il massimo che ti può capitare, sempre che tu riconosca di aver fatto i gattini ciechi (per la fretta), è di diventare “sentierista per un giorno“, qui sui sentieri di Lozzo che, indubbiamente, hanno bisogno di una “rinfrescatina”, rigorosamente alla united colours of Maurotton)

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