IL PAVONE FA LA RUOTA MA IL ‘DAZIO’ LO PAGANO I CITTADINI
di Giuseppe Zanella
L’Ufficio stampa del Comune di Lozzo funziona a pieno regime. Oggi leggo sul Corriere delle Alpi un articolo dal titolo: “Nessun taglio ai fondi scolastici- Il sindaco Manfreda rassicura i fruitori di un eccellente servizio”. Scorro il testo, come di consueto molto auto celebrativo, ma subito mi avvedo di tutta una serie di incoerenze e di omissioni non da poco. L’esimio borgomastro mena vanto delle sue scelte (apparentemente) lungimiranti e ricorda il suo merito di aver mantenuto lo stanziamento di Euro 40.000 a favore dell’Ente e ciò nonostante i tagli intervenuti nei trasferimenti dal Centro. Il nostro si sofferma a parlare di “una organizzazione scolastica che è punto di riferimento per il territorio e che può contare su di un asilo nido e su di una scuola materna a tempo pieno”.
Trascura del tutto, l’esimio, di far cenno a quello che, solo alcune settimane fa, era stato il suo ‘refrain’ circa il modo con cui riteneva di dover sopperire al venir meno dell’indispensabile trasferimento statale; mi riferisco alla maggiorazione dell’Imu dal 7,60 x mille al 9 x mille che il solerte primo cittadino riteneva e ritiene (bontà sua!!) il provvedimento meno invasivo ed indolore. Un + 1,4 x mille non è una bazzecola stante anche il detrimento del valore commerciale degli immobili con rendite però anacronistiche e di grosso rilievo (ed ora in fase di ulteriore adeguamento). Tutto ciò in presenza di una crisi che morde ora più che mai. Ma il borgomastro ritiene di essere nel giusto anche se la incoerenza del suo operato appare del tutto palese.
Egli si riempie la bocca della parola turismo, nella realtà nulla di concreto è stato fatto in questi anni e, anzi, con questo provvedimento egli sta allontanando dal paesello anche i lozzesi della diaspora che si trovano vessati oltre ogni limite e che debbono sostenere esborsi per gabelle varie al fine di mantenere vivo, finché possibile, l’aspetto sentimentale dell’attaccamento alla terra d’origine. E non mi si venga a dire che il turismo si fa soltanto con la roggia dei mulini a con il museo della latteria!! Vedasi lettera aperta, indirizzata giustappunto all’ineffabile borgomastro, da me scritta qualche settimana addietro.
Ma del reperimento sostitutivo dei fondi per mantenere in essere lo stanziamento a favore dell’asilo per 40.000 Euro, il lungimirante amministratore preferisce evitare di parlarne. Egli, tuttavia, si addentra in problematiche che ritiene meritevoli di plauso e considerazione, soprattutto verso i colleghi cadorini. Nella descrizione delle frequenze infatti, spinto da ansia da performance, egli tratteggia l’utilizzo della scuola da parte ‘degli utenti del territorio’. Scopriamo quindi che, per l’asilo nido, soltanto 4 sono i pargoli lozzesi, mentre tutti gli altri arrivano da fuori (3 dal Comelico, 2 da Calalzo, 2 da Domegge, 2 da Vigo, 5 da Pieve, 2 da Auronzo). Per la scuola materna, su 34 frequentanti, ben 10 provengono da fuori.
Il pavone quindi si fa bello con gli altri sindaci vessando parte dei contribuenti lozzesi? Sembra proprio di sì. Ora se la contribuzione nelle frequenze è necessaria per tenere aperta la struttura, è altrettanto chiaro che ci deve essere anche una contribuzione economica da parte dei comuni limitrofi. Ecco perché trovo oltremodo iniquo e vessatorio quanto disposto in ambito impositivo dall’illustre amministratore. Egli ritiene che quanto disposto a carico dei lozzesi di fuori, che ci tengono a mantenere un qualche legame con la terra d’origine, sia tra i tanti possibili rimedi il meno “invasivo” ed “indolore”. Caro amico, proprio non ci siamo!!!
Sei un sindaco, non usare il politichese. Prima di turlupinare la gente, fatti valere in sede comprensoriale, chiedi ai colleghi di contribuire al mantenimento di un servizio di cui meni tanto vanto ma che viene sostenuto con provvedimenti fiscali deprecabili.
Oggi ho pagato la gabella da te imposta (Euro 196 in più di quella già salata degli scorsi anni); credimi, non avrei proprio voluto incontrarti in quei momenti, altrimenti ti avrei sgranato il rosario circa i tuoi asseriti ‘meriti’ amministrativi. Per me puoi fare tutte affermazioni che vuoi, ma non puoi continuare a giostrarti sull’equivoco. Ricorda quello che diceva Abramo Lincoln: “puoi ingannare qualcuno per poco tempo, puoi ingannare tanti per tanto tempo ma non puoi ingannare tutti per sempre”.