i tabelloni Unesco, gli alpinisti e le foto ‘sbagliate’ (ma anche no)
Il tema è ancora quello dei cartelloni degli uneschi sodomitici, quelli costituiti da una foto con soggetto X e da una didascalia – “sovrimpressa” alla foto – che descrive X chiamandolo Y. Scrive dunque Vittore Doro, commentando l’abbattimento vandalico di uno di questi tabelloni (neretto nostro):
[…] Un foto, secondo molti alpinisti sbagliata, ma che non disturbava nessuno, almeno fino a due giorni fa, quando un vandalo l’ha presa di mira e con una motosega ha tagliato di netto i due supporti in legno che sostenevano la cornice.
Non ci siamo. Intanto, non mi pare che per la questione valesse la pena scomodare nientepopodimeno che la categoria “alpinisti” (che ha parecchi problemi già di suo). Poi, l’affermazione “secondo molti alpinisti la foto è sbagliata”, farebbe supporre che una minoranza tra essi possa anche – quella foto – ritenerla giusta.
Noi lo sappiamo: non è la foto ad essere sbagliata! Una foto, con tutta la buona volontà, non ce la fa proprio ad essere sbagliata. Se quella foto avesse ritratto un cammello, avremmo potuto solo dire che era un… cinin fuori luogo. Ma, ecco il problema, se nella foto del cammello mi scrivi la didascalia “Anaconda“, allora sì che “Houston, abbiamo un problema“.
Comunque, poteva andare peggio.
(immagine da Linkiesta)