missing in action (tecnocadorini lacustri in gondola)
Con una Provincia così – l’area pesta a guida sindacale – i dogi veneziani ci vanno a nozze (te lo mettono nel culo prima ancora che tu abbia aperto gli occhi). Figuriamoci con un pezzo di quella provincia che vale un cazzo in termini di voti (già la Provincia nel suo insieme vale il 4% ed ha tre consiglieri su 60, figuriamoci il Cadore, immaginatevi il Centro Cadore) e vale ancora meno in termini di rappresentatività degli eletti (i sindaci).
Dispiace che anche sul profilo formale la Regione si dimentichi così barbaramente dei suoi poveri figli (a meno di una eventuale rettifica dei lagunari, che al momento non c’è, che chiarisca i termini della questione). Insomma, i sindaci sembrano così tanto alla particella di sodio (quella famosa).
Magari i veneziani hanno anche chiamato per avvertire e spostare l’incontro, ma… non hanno trovato nessuno (tutti preoccupati per la deiezione del presidente del Bim consorteria).
Sfuma la missione per l’acqua del lago
[…] Ieri mattina, su incarico dei sindaci cadorini, il tecnico idraulico che ha contribuito allo studio sul lago, l’ingegnere Giovanni Maria Susin dell’università di Padova, accompagnato da Renato Paludetti, si è recato a Venezia per partecipare all’incontro. Purtroppo senza che nessuno avesse avvisato i sindaci cadorini, la riunione era stata spostata a data da destinarsi, forse il 7 o l’8 gennaio. Ai due tecnici non è rimasto altro che prendere atto e rientrare alle loro abitazioni: Susin a Padova, Paludetti a Pieve di Cadore. «Non posso accettare un comportamento di questo tipo», afferma l’ingegnere. «È una ulteriore dimostrazione che il Cadore, i suoi abitanti e la sua economia, per la Regione non contano nulla».