Achille Da Pra Giazin, detto signor picche, e la strada franata a Lozzo di Cadore
Dal Corriere delle Alpi del 18/12/2014, fra le lettere:
Lozzo di Cadore
Nessuno libera quella strada franata
Sono proprietario di un piccolo appezzamento di terreno in località Riva delle Vacche, che dista cinque minuti da dove abito, percorrendo un sentiero che su ordinanza del Comune di Lozzo di Cadore è chiuso per frana da novembre 2013. Le frequenti nevicate dell’inverno passato hanno sradicato e spezzato delle piante. Va via la neve e mi reco in Comune per chiedere l’apertura del sentiero, perchè devo andare a fare la legna. Risposta: «Non è compito nostro, deve intervenire la Provincia».
Ho compiuto 84 anni, per tre mesi ho percorso la strada nazionale per poi salire su un irto pendio coperto di sterpaglie e cespugli, arrivando sul posto dopo una mezz’ora e anche parecchio stanco. Passa un po’ di tempo e mi reco di nuovo in comune per chiarimenti, risposta sia dal sindaco che dal vice e dall’ufficio tecnico: «abbiamo telefonato, stiamo telefonando…». Ma a chi? Ritorno di nuovo per sapere se ci sono novità, risposta: picche.
Sono trascorsi 14 mesi dalla chiusura e sta arrivando di nuovo l’inverno. Giorni fa mi sono recato allo sportello dell’Ufficio Tecnico per l’ennesima volta, per un chiarimento e per una risposta concreta. La risposta: ancora picche, non ci sono i soldi per l’apertura. Ragazzi qui si gioca a tresette, ora mi trovo delle piante da tagliare e la legna da condurre a casa per l’inverno: cosa stanno aspettando i soldi o la neve? Per ora chiudo, non sono sindacalista né politicante, se ne lavano le mani. Cittadini Lozzo sta morendo, è vero?
Achille Da Pra Giazin, detto signor picche