Ue-Italia: il disastro dei fondi strutturali europei
Ogni tanto giova ricordare (e continuano a chiamarli soldi europei uno e due) che gli sbandierati “fondi europei” altro non sono che soldi presi dalle tasche degli italiani “mandati” a Bruxelles per appiccicarci l’etichetta, per l’appunto, di “fondi europei”. Ma se non siete sconvolti dal parkinson dovreste riuscire a capire che sono semplicemente soldi degli italiani (provenienti dalla imposizione fiscale). Ce la fate? OK.
Giova ricordare, anche, che l’Italia è un contributore netto della UE, cioè manda a Bruxelles più soldi di quanti non ne riceva poi indietro. Perotti e Teoldi su lavoce.info in Il disastro dei fondi strutturali europei:
I FONDI STRUTTURALI: UN FIUME DI DENARO IN PIENA
Nel 2012, l’Italia ha versato all’Unione Europea 16 miliardi di euro, e ne ha ricevuti 11 miliardi. Di questi, 3 miliardi riguardano i fondi strutturali che I’UE distribuisce alle regioni meno sviluppate. I fondi strutturali destinati all’Italia consistono essenzialmente in due veicoli: il Fondo Sociale Europeo (FSE), che si occupa prevalentemente di formazione, sussidi al lavoro, inclusione sociale, e il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR), che si occupa prevalentemente di sussidi alle imprese e infrastrutture. La Tabella 1 riassume queste cifre.
Tabella 1. Flussi finanziari fra l’Italia e l’Unione Europea
Fonte: European Commission: Financial Programming and Budget. Dati in miliardi di Euro
Il nuovo ciclo di programmazione europeo per il settennato 2014-20 prevede un’allocazione di fondi strutturali all’Italia di 41 miliardi, di cui oltre 24 solo alle regioni del Mezzogiorno (si veda la Tabella 2) . Questa cifra va raddoppiata con la quota di co-finanziamento italiano. Si tratta quindi di un fiume di denaro.
Tabella 2. La nuova programmazione europea, 2014-20
Fonte: Accordo di Partenariato, pp. 235-8. Dati in miliardi di Euro.
Vi interessa sapere qualcosa di più anche sull’ATTUAZIONE DISASTROSA DEL CO-FINANZIAMENTO? Leggetevi per intero l’articolo di Perotti lincato precedentemente: di quell’articolo c’è anche una versione più lunga e completa scaricabile gratuitamente qui).