Cortina 2019: niente colate di cemento ma fiori e opere di bene
Stendiamo un velo pietoso, pietosissimo, sugli artefatti legati alle passate candidature di Cortina d’Ampezzo ai mondiali di sci alpino (per i nostalgici qui, quo e qua). E guardiamo avanti prestando attenzione a ciò che dice Enrico Valle, presidente del comitato promotore Cortina 2019 (grassetto mio).
“Due sono i punti di forza della nostra candidatura” aggiunge Valle: “Un Mondiale verde, basato sul trasporto pubblico gratuito e sull’ecosostenibilità degli interventi. Niente colate di cemento o cattedrali nel deserto” assicura “ma interventi su piste e strutture sportive che rimarranno come eredità nel futuro“.
Il trasporto pubblico gratuito (se hai il biglietto di gara) non è mica un punto di forza come sostenuto: è che se Cortina diventa sede dei mondiali e lasci che la genti arrivi con la propria auto, la conca diventa una cassa da morto (quindi è un punto di debolezza, una necessità per evitare che la cittadella soffochi). Del resto è giusto fare di necessità virtù. Ma la più bella è quella di “Niente colate di cemento ma interventi su piste e strutture sportive che rimarranno come eredità nel futuro“.
E chi è che chiami a farli ‘sti interventi “non cementiferi”, “ecosostenibili” e che rimangano anche “in eredità”? Il Mago Otelma? un emulo di Houdini? Silvan? Facciamo i piloni delle 5 Torri “ologrammatici”? Avanti col grafene, è miracoloso! Per essere sicuri che restino “eredità nel futuro” consiglio l’uso del plutonio: dà garanzie che neanche ve le immaginate!
“Questi documenti” […] dimostrano […] anche un altro aspetto molto importante per la Federazione internazionale, ovvero il progetto di una Comunità che non si siede sugli allori ma ravvisa nei Mondiali un’occasione per crescere. Sportivamente e culturalmente. Per questo la candidatura di Cortina è tanto forte” ha concluso. “Per questo è il momento di crederci fino in fondo”.
Ricordiamoci di far avere a nonna Abelarda, una delle giurate che il prossimo giugno saranno chiamate a votare le candidature ai mondiali del 2019, che già crede ciecamente di suo “nell’occasione per crescere sportivamente e culturalmente” che Cortina giammai si lascerà sfuggire, una scatola di baci perugina avvolti in soavi pensierini a tema “la decrescita felice”.
Ma soprattutto sia chiaro, e deve essere veramente molto chiaro, che la nostra Comunità “non si siede sugli allori”. In effetti dal 2000 Cortina d’Ampezzo ha perso “solo” il 13,9% delle presenze totali; ha perso una presenza italiana su quattro (-24,5%) ma ha acquisito il 38% di presenze straniere (va detto che dal lato degli arrivi la cosa procede più positivamente: +3,8% sul 2012).
Mica ci si è seduti sugli allori, caspita.
(resta il fatto che oggi, se vuori ridere, oltre ai canali tradizionali puoi sempre dare un’occhiata ai lanci delle agenzie …)