Bim-Gsp: in Centro Cadore nessun sindaco favorevole al Comitato di Trasparenza e Controllo
Belluno + mette a disposizione una “infografica” con le facce dei sindaci del Bim-Gsp. Serve per chiarire visivamente (sapete quella storia che un’immagine vale più di 1000 parole) quali fra loro si sono dichiarati CONTRARI, quali si sono astenuti, quali fossero assenti e quali si sono dichiarati FAVOREVOLI all’istituzione di un Comitato di Trasparenza e Controllo del servizio idrico.
Ora, capite tutti che un Comitato di Trasparenza e Controllo è un atto di disperazione cui “siamo giunti” dopo aver visto quale grado di incompetenza (abissale) alberga in quei fantocci di amministratori che qualcuno chiama ancora sindaci. Se dopo 10 anni 10, in regime di assoluto MONOPOLIO (che neanche in Korea del Nord …), ciò che sono riusciti a fare è
un buco di 89 milioni di euri …
capite che un Comitato di Trasparenza e Controllo “composto da cittadini, lavoratori ed organizzazioni sociali ed economiche del territorio“, anche a fronte dell’aumento secco del 30% della tariffa, è davvero un
atto di disperazione!
Che è come dire: se lo dobbiamo prendere nel culo, almeno saperlo prima e vedere da dove arriva. Non è granché, ma è sempre meglio che essere profanati senza avviso.
C’è una parte di sindakos che questo Comitato di Trasparenza e Controllo non l’ha voluto ed ha votato CONTRO. Tra contrari, astenuti e assenti (tutti con la diarrea eh!), il provvedimento “lenitivo” non è passato. Niente trasparenza ma 30% di aumento delle tariffe assicurato. Che dire? Grazie sindakos.
(del resto vanno capiti: ci sono sindaci che stanno finendo il secondo mandato e che nelle Assemblee Bim-Gsp hanno sempre votato a favore dei bilanci, anno dopo anno, mentre il debito si ingigantiva enormemente, senza accorgersi che stavano avallando la Madre di Tutte le Vergogne; mentre ce ne sono altri che l’hanno fatto nel mandato in corso prossimo alla fine. Come dire: incompetenti sì, oltre misura, ma autocoglioni no! O no? Che ne dite?)
Non è andata alla stessa maniera, invece, quando si è trattato di votare sull’istituzione di un Comitato di Trasparenza e Controllo del servizio idrico composto da cittadini, lavoratori ed organizzazioni sociali ed economiche del territorio. Infatti, la maggioranza dei sindaci presenti (28) ha votato contro (Alleghe, Borca di Cadore, Canale d’Agordo, Castellavazzo, Cesiomaggiore, Colle Santa Lucia, Cortina d’Ampezzo, Danta di Cadore, Falcade, Fonzaso, Gosaldo, Lorenzago di Cadore, Lozzo di Cadore, Puos, d’Alpago, Quero, Rivamonte Agordino, San Tomaso Agordino, San Vito di Cadore, Santa Giustina, Sappada, Sedico, Taibon Agordino, Tambre, Vallada Agordina, Vas, Voltago Agordino, Zoldo Alto e Zoppe di Cadore), 7 si sono astenuti (Alano di Piave, Auronzo di Cadore, Livinallongo del Col di Lana, Pieve d’Alpago, Seren del Grappa, Valle di Cadore e Vigo di Cadore) mentre sono stati solo 20 i sindaci favorevoli (Belluno, Chies d’Alpago, Comelico Superiore, Feltre, Forno di Zoldo, La Valle Agordina, Lentiai, Limana, Longarone, Mel, Pedavena, Ponte Nelle Alpi, Rocca Pietore, San Gregorio nelle Alpi, Santo Stefano di Cadore, Sospirolo, Soverzene, Sovramonte, Trichiana e Vodo di Cadore. Addirittura 12 le assenze (Cibiana di Cadore, Cencenighe, Farra D’Alpago,San Pietro di Cadore, San Nicolò Comelico, Selva di Cadore, Domegge di Cadore, Calalzo di Cadore, Pieve di Cadore, Perarolo di Cadore, Agordo e Ospitale di Cadore).
Agli utenti, quindi, è riservato soltanto il dovere di appianare i debiti pregressi senza avere il diritto di poter controllare la genesi di questo enorme deficit di bilancio, di cui ancora non è stato fatto un audit pubblico.
Semplicemente vergogna!
(immagine tratta dall’infografica di Belluno+)