presenze 2013 nel Cadore ‘turistico’: crollate come le Dolomiti (-10%)
Mi riferisco alle presenze turistiche cumulate da inizio anno ad agosto. Se sul campo di battaglia ci mettiamo dentro anche Cortina d’Ampezzo la disfatta viene addolcita a meno 4,41% (perché la Regina pesa in questa aggregazione territoriale per il 50% e perché alla medesima non si sono ristrette le presenze, pur ferme a +0,31%). Ma se guardiamo al Cadore turistico il quadro è terrificante: se Attila e gli Unni fossero passati su questa landa non avrebbero fatto tutti questi danni…
— meno 10% —
Va registrato che in termini di arrivi la comparazione con il medesimo periodo del 2012 vede una sostanziale tenuta (+0,08%). Va detto anche che il comparto dolomitico nel suo insieme zoppica su un -5,45%. E guai se non ci fossero gli esteri (a tempo debito conteggeremo anche il loro peso).
Preoccupa il calo auronzano (-3,93%) ma impressiona la perdita di presenze in Comelico Superiore (-22,36%), Sappada (-16,36%), Borca (-13,76%), San Vito (-15,02%). Impressiona il meno 10% acquisito (si fa per dire) alla fine di agosto nell’intero Cadore turistico: evidentemente le bidonville cadorine non sanno essere competitive neanche in questo momento di vacche magre.
Nel pensare al Giro d’Italia e alle mirabilie in termini di promozione che avrebbe dovuto portare, mi vengono da pensare tre cose (ovvie): o porta una sfiga della madonna, o risulta indifferente come lo zucchero sulle fragole, o guai se non ci fosse stato, perché il meno 10% avrebbe potuto diventare un meno 20% … roba da saltare sui bastimenti e riprendere la rotta per le americhe. A voi l’ardua sentenza!!