a cosa sarà dovuto il calo dei turisti a Lozzo di Cadore?
Leone del bar Commercio soleva dire che “coi schei se va daparduto”. Talvolta, oltre ai soldi, bisogna avere anche informazioni e dati che permettono di “farsi un’idea” della cosa da affrontare.
Così è anche per la gestione del turismo. Bisogna avere dei dati di partenza da cui iniziare a fare analisi e riflessioni. E se i dati non ci sono? Bisogna iniziare a reperirli.
Correva la primavera del 2006 quando chiesi ad Azzurra Volpi, che avrebbe tenuto aperto l’ufficio turistico di Lozzo per quella stagione, se se la sentiva di tenere traccia di chi passava nel suo ufficio, cercando di registrarne numero e provenienza e cercando soprattutto di capire quali fossero le loro esigenze.
Tutto ciò da semplice cittadino, “mona qualunque”, solo perché “ci tengo” e “voglio capire”.
Azzurra, per quell’anno, fece delle “interviste sistematiche” e registrò numero e provenienza dei turisti. Alla fine mi fornì i risultati che io elaborai e consegnai anche al sindaco Manfreda con una mia relazione e le osservazioni di Azzurra.
Nel 2007 si ritenne di non chiedere così sistematicamente la provenienza dei turisti e del loro flusso venne tenuto un conteggio aggregato. Il 2008 fu l’anno di Kyara Lora cui seguì, nel 2009, Giulia Montecchio.
Vi propongo i dati aggregati. Si riferiscono alle persone che, in qualità di turisti, sono transitate dal nostro ufficio:
- 2006 – 1065
- 2007 – 1200
- 2008 – 488
- 2009 – 215
Si rileva purtroppo un drastico calo dei passaggi. Per i puristi della rilevazione statistica, i criteri di raccolta dei dati potrebbero non essere stati “omogenei” (secondo me, nella sostanza, lo sono). Se il sindaco finanzia, quest’anno lo faranno fare alla Doxa (par ades contentonse de chel che avon).
Compito a casa. A quali cause si può imputare, secondo voi, il calo evidenziato? Non è per la crisi. Auronzo ha dichiarato un aumento dell’8% delle presenze, a loro dire per effetto UNESCO.