facciamo uscire dalla clandestinità la biblioteca comunale di Lozzo di Cadore?
Non trovo per niente scandaloso pensare di dare una dignitosa sede alla biblioteca comunale utilizzando i locali di Palazzo Pellegrini.
Perché, secondo voi, questa nostra biblioteca non ha forse, e non da oggi, bisogno di una sistemazione decente? Avete mai visto in che condizioni si trova?
Qualche mese fa ho riportato dei libri in biblioteca ed una delle due bibliotecarie mi ha tirato le orecchie dicendomi, in buona sostanza, che non è stato giusto definire lo stato della biblioteca come “clandestino“.
Faceva riferimento, la gentile quanto acuta e punzecchiante osservazione, a quel breve passo del programma elettorale di “Per la Gente di Lozzo” in cui si trova scritto:
“dare una sede definitiva alla Biblioteca (vedi anche la programmazione per la cultura) che, con i suoi 8400 volumi, potrebbe aspirare ad avere un’importanza comprensoriale; in ogni caso far uscire questa istituzione dallo stato di “clandestinità” in cui si trova prevedendo, perlomeno, un minimo di tabellazione esterna e di promozione;”.
Ho semplicemente risposto che, come cittadino, non potevo che riconoscermi in quella semplice quanto cruda realtà. I clandestini, infatti, vivacchiano alla periferia della società cosiddetta civile; spesso non è negata loro la possibilità di “vivere”, spesso sono tollerati, ma devono starsene buoni buoni “ai margini”. Uno sforzo di immaginazione permetterà di capire il mio esempio e di rapportarlo all’argomento del mio scrivere.
Ho sempre pensato che se una sistemazione vi dovesse essere per la biblioteca, questa sarebbe stata a Palazzo Pellegrini. Invece pare che non sia possibile. Tutta la struttura sembra sia dedicata alla realizzazione di un centro territoriale di accoglienza, promozione e valorizzazione turistico ambientale e culturale (vedi mio articolo).
Domanda: la giunta ed il consiglio comunale sanno dell’esistenza della biblioteca? L’assessore alla cultura è mai stata nei locali della stessa? Dobbiamo ritenere che ad ambedue le domande la risposta non possa che essere SI (tuttavia, nel programma elettorale dell’attuale amministrazione la parola “biblioteca” non esiste).
Mi piacerebbe dunque sapere, come cittadino ne ho tutto il diritto, che cosa pensa della biblioteca il nostro assessore alla cultura, funzionalmente preposta a seguirne le vicende.
Ce la teniamo così? Con i libri disposti in doppia fila cosicché la prima nasconde, per forza di cose, tutti i libri della seconda? Lo sa il nostro sindaco e l’assessore alla cultura che in termini di sicurezza (diciamolo pure a bassa voce), la nostra biblioteca può essere considerata una “topaia”?
Che sia ora di fare qualcosa?
P.S. dalle foto ho frettolosamente tolto due automobili che “intralciavano” la scena (se ne vedono i segni …)