Franceschi: go home
L’incitamento vale due volte per Franceschi o, meglio, ha due significati: il primo legato al fatto che il sindaco dimezzato, in tour nazionale per presentare il libro “Un sindaco in esilio”, voleva fortissimamente poter tornare a casa ma il giudice per le indagini preliminari, è cosa di ieri, gli ha rifiutato la revoca del divieto di dimora a Cortina. Niente paura, il mezzo-sindaco potrà sempre dormire nell’atrio del municipio del comune di Calalzo guadagnandosi vitto e alloggio con altre eroiche prestazioni di “volontariato”.
Il secondo è più pesante, politicamente e mediaticamente, perché il go home viene dai vertici delle associazioni di categoria del turismo ed ha un chiaro e perentorio significato, “dimettiti“:
[…] La vicenda è complicata dall’intervento di alcuni esponenti delle categorie (il presidente delle funivie Faloria Enrico Ghezze, il vicepresidente degli albergatori Roberto Cardazzi e altri) che giorni fa hanno fatto sapere che la cosa più giusta, per il sindaco «in esilio» Andrea Franceschi, è quella di gettare la spugna. La città sarebbe, secondo loro, alla deriva, priva, cioè, di una guida politica autorevole. Per Franceschi sono «quattro gatti» a lamentarsi. […]
Non ho il polso della situazione riguardante l’andamento dei flussi turistici di quest’ultimo scampolo di stagione, ma il calo degli italiani sembrava frenato, se non colmato, dall’affermarsi dei giapponesi che, perlomeno a luglio, “stavano salvando l’estate“. L’anno scorso, invece, il calo delle presenze si era attestato su un 3,18%. Però …
Mettendo in luce la “tendenza” dei flussi delle presenze turistiche degli ultimi anni (linea di regressione rossa nel grafico), il declino di Cortina d’Ampezzo ha, come si vede, radici lontane nel tempo, che vanno ben oltre il periodo in cui Franceschi ha seduto lo scranno municipale (dal 2007 al 2012 con la riconferma alle ultime elezioni). Se si tiene conto che nel 2008 c’è stato il tracollo planetario delle economie nazionali e si è innescata la feroce crisi che tuttora serpeggia, la situazione si potrebbe quasi ritenere soddisfacente (resta il tarlo di un declino che appare, anche per Cortina, inarrestabile). Se poi si guarda agli arrivi la situazione è addirittura capovolta, nel senso che la tendenza è ad un aumento dei medesimi, alimentato negli ultimi anni dall’estero.
Del resto, sto parlando come turista, che ve ne fotterebbe se, volendo andare in vacanza a St. Moritz, verreste a sapere che il sindaco della cittadina ha divieto di dimora nella medesima? Nulla di nulla. Cosa diversa è invece l’andamento della vita di Cortina vista da chi ci vive. E’ indubbio che a Cortina le attività legate al turismo abbiano nel Comune un attore fondamentale, in particolare quelle che hanno a che fare con la programmazione delle attività a sostegno della stagione turistica corrente ma soprattutto di quelle future (Cortina, è evidente, non può certo avere un orizzonte programmatico limitato all’anno dopo …). In questo senso un Franceschi dimezzato, e non si sa ancora per quanto, non sembra essere “il massimo”.