il delegato Confcommercio di S. Stefano di Cadore ed i ruggenti anni ’60
Il delegato Confcommercio di S. Stefano di Cadore, tale Roberto Battaglia, in un servizio apparso su Telebelluno Dolomiti si lamenta dell’impossibilità di programmare l’attività turistica stante l’elevata variabilità dal lato della domanda. Fin qui niente di nuovo: se vuoi ragionevoli certezze te le devi andare a trovare, tipo l’Old Faithful, il famoso geyser di Yellowstone. Ad esclusione della morte e delle tasse, su questo pianeta regna – purtroppo o per fortuna – l’incertezza.
Dice un’altra cosa Battaglia, di stile vagamente vintage (“recupero del vecchio spirito imprenditoriale”):
Volevo invitare i nostri colleghi a recuperare lo spirito pionieristico degli anni ’60 quando tutti insieme si lavorava per lo stesso scopo e siamo riusciti a ottenere dei risultati importantissimi (i nostri genitori) in queste vallate.
Il delegato dovrebbe però ricordare anche un altro piccolo – insignificante – dettaglio, ma proprio da niente eh. Negli anni ’60 la pressione fiscale in Italia era mediamente del 27%. Ma senza andare così indietro negli anni, basti pensare che nel 1980 la pressione fiscale era il 31,4% del PIL mentre nel 2013 sarà del 44,9% (13,5 punti percentuali in più, su un PIL di molto cresciuto, con qualità dei servizi da terzo mondo). Se poi teniamo conto del PIL sommerso – che l’Istat ingloba nelle stime del PIL nazionale – la pressione fiscale totale giunge al 54% (in sostanza la più alta del mondo).
Detto questo, ma va detto, chiaro e tondo, possiamo anche pensare a quei ruggenti anni ’60.