sindaco di Lozzo di Cadore: ‘quella meta religiosa è un viavai continuo di fedeli’
Io l’avevo già detto parlando dell’assessora lozzese e di una vicenduola relativa alla gestione degli spazi di verde pubblico, i famosi pannelli-indovinelli geografici: pannelli talmente consunti da diventare veri e propri indovinelli sui quali i pochi turisti … perdevano la testa (vedi per questo “parco solare di Loreto a Lozzo di Cadore: ‘ci viene invidiato da molti’):
Sono queste granitiche certezze che distinguono i peones, buoni solo a far numero, dai veri amministratori con chiara visione del futuro e solide capacità programmatorie. Disse il saggio: davanti all’angusto stagno le paperette liberate, costrette fino a quel momento a terra in batteria, esclamarono: «che oceano sconfinato!». Insegnate loro anche la gioia del volo, così allargando i minuscoli orizzonti impressi nelle loro menti, e saranno fonte di continuo stupore.
E le paperette non si smentiscono mai. Scrivevo che “saranno fonte di continuo stupore“. Questa volta lo stupore, fulgido stupore, viene perpetuato dal di lei comandante, il sindaco, che così si è recentemente espresso riguardo al parco solare e alla visita che l’Emerito fece alla chiesetta della Madonna di Loreto:
«Benedetto XVI è venuto due volte per recitare il rosario, e da allora», ricorda il sindaco, «quella meta religiosa è un viavai continuo di fedeli».
Ma ribadisco: “Sono queste granitiche certezze che distinguono i peones, buoni solo a far numero, dai veri amministratori con chiara visione del futuro“. Non so dove il sindaco tragga i numeri a sostegno di cotanta granitica certezza (sicumera?), ma dovete credergli, è il vostro sindaco. Magari si avvale di una fotocellula contafedeli, o forse di un sensore di prossimità, o forse ancora di una fototrappola che immortala tutti i fedeli che giungono a varcare la soglia dell’atrio.
Da parte mia, in virtù del privilegio logistico di cui attualmente godo, non riesco proprio a farmi una ragione di quel viavai continuo di fedeli. Ma forse non ho gli occhi pe’ vedé, come disse Giulio Carlo Argan quella volta dei falsi Modigliani.
Certo, bisognerebbe avere dal sindaco un’idea di ciò che intende per viavai continuo: perché in funzione di questa idea il viavai alla chiesa potrebbe davvero rivelarsi intenso tanto quanto quello al più famoso bordello di Amsterdam. Nel qual caso consiglierei, fin d’ora, di prevedere l’asfaltatura del vialetto interrato che conduce alla chiesetta perché, stante il traffico segnalato dal borgomastro, non ci vorrà poi molto a creare un solco similare a quello scavato dai carriaggi visibili sulla strada romana poco oltre il santuario.
Non riesco tuttavia a capacitarmi di un’altra cosa: non capisco come mai, nonostante le chiare indicazioni stradali, più di qualche auto (foresta) salendo dal viale dei missionari svolti – con la medesima sicumera dimostrata dal sindaco in relazione al viavai – verso destra, in direzione della chiesetta di Loreto per poi, pochi secondi dopo, tornare indietro e riavviarsi in direzione opposta, probabilmente verso Pian dei Buoi.