promozione turistica fra le Dolomiti: ‘Dolomiti Ranger’ e il sesto senso
Ci sono dei redazionali in giro che fanno morir dal ridere. Questo per esempio, relativo all’iniziativa Dolomiti Ranger:
Le associazioni turistiche della Valle Isarco, hanno presentato per l’estate 2013 un nuovo modo di conoscere la natura, rivolto ai bambini tra i 7 e i 12 anni, ma anche ai loro genitori, rendendo le escursioni un momento di gioia e di condivisione familiare. […] Il corso di sopravvivenza e conoscenza immersi nel ventre della Val di Funes, durerà per tre giorni ogni settimana e coloro che parteciperanno a tutte e tre le giornate potranno portare a casa il Diploma dei Dolomiti Ranger; chi non potrà partecipare all’intero corso, potrà comunque prender parte alle singole giornate, non ottenendo però l’ambito Diploma.
Dunque, il Diploma è maiuscolato (chissà quante porte ti apre nella vita) e, soprattutto, è ambito (cioè costituisce, di per sé, un’ambizione). Ma questo è niente: fa un po’ parte del gioco, è rivolto ai piccini ma deve intenerire quei mammoloni di genitori. L’emersione sensazionalistica, cioè attuata attraverso i sensi, tutti i sensi, avviene verso la fine:
L’ultimo giorno è il più suggestivo: un’escursione notturna presso il lago di Varna, per usare, allo stesso modo di piante e animali tutti e 5 i nostri sensi.
Il famoso olfatto del tasso barbasso, la vista acutissima della pianella della Madonna, il gusto sopraffino dell’orchidea carnivora (con rutto libero dopo il pasto) e l’udito sensibilissimo del tarassaco o dente di leone. E il sesto senso? Quello che l’asperula usa per capire se quest’anno finirà in bottiglia ad aromatizzare la grappa? Comunque, il regno minerale ne è rimasto fuori. Peccato, perché non è del tutto privo di sensi.