elezioni autoconvocate in provincia di Belluno: corre, eccome corre, il barbaro dolomitico
Il primo a parlare della necessità sovrana di indire le elezioni per l’ente Provincia è stato il BARD. La nostra provincia si trova infatti commissariata da mo’ e, con la concomitante scusa che il governo (monti) stava per porre mano al riordino delle province, previste come enti di secondo grado e quindi con rappresentanti non eletti dal popolo ma estratti dai giochi di potere partitici, lo siamo ancor oggi.
E’ evidente anche ai sassi che la popolazione bellunese deve giungere il più presto possibile alle elezioni diretta dei propri rappresentanti in seno alla Provincia. E il BARD disse forte e chiaro che se la situazione non si fosse sbloccata ad opera dello stato (che cazzo ce lo teniamo a fare uno stato che ci impone un commissario ben oltre l’intervenuta straordinarietà dei fatti accaduti?), la via delle elezioni autoconvocate sarebbe apparsa come l’unica possibile per non sotterrare definitivamente la “dignità” della gente bellunese di fronte al vero esproprio – se non cancellazione – della democrazia attuato arrogantemente da parte di uno stato ignavo.
La Lega Nord, da subito favorevole alle “nuove elezioni”, attraverso il barbaro dolomitico e segretario provinciale Diego Vello sembra voler mettere un punto fermo sulla questione:
Alle urne autoconvocate se Roma non si sveglia! Considero di primaria importanza far capire al Governo centrale che lasciare un ente, per noi fondamentale, come la Provincia, in una situazione di stallo politico, rischia di destabilizzare un intero territorio di vaste dimensioni. […]
Considero comunque incostituzionale l’attuale commissariamento della Provincia di Belluno e per questo o il Governo si deciderà entro brevissimo tempo a dare una risposta, tra l’altro già sollecitato dalla Senatrice Raffaela Bellot, oppure come Lega ci interrogheremo sull’eventualità di indire delle elezioni per poter avere finalmente una persona a capo della Provincia di Belluno legittimata dal voto popolare, questa si chiamerebbe semplicemente democrazia.
La Lega Nord della Provincia di Belluno rimane convinta che una provincia come la nostra debba essere di primo grado e con un livello di autonomia che ci permetta di intraprendere progetti e gestire un territorio totalmente montano.
Perciò l’autoconvocazione dei comizi elettorali e la chiamata del popolo bellunese alle urne rimane l’unica strada percorribile per riprenderci l’autonomia democratica, che viene ancor prima di quella fiscale e legislativa.
Si tratta ora di capire cosa passa per la testa ai cacasotto provinciali del PDL e del PD-meno-L; mi sa che in questo specifico caso, anche fra le Dolomiti come a palazzo Chigi, i due siano inclini all’inciucio preservativo (alle spalle dei bellunesi).