l’assegno di Pieve di Cadore e l’articolo determinativo singolare e plurale
A Pieve di Cadore qualcuno ha deciso di donare 5.000 euri al comune facendo recapitare assegno e bigliettino accompagnatorio all’indirizzo del sindaco. A seguito della lettura dell’articolo del Gazzettino avrei altre considerazioni da fare, ma sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Mi astengo, questa volta.
Sottolineo soltanto che pur capendo il senso che il sindaco ha voluto dare – bontà sua – parlando al plurale di “cittadini” (che sarebbero molto vicini a sindaco e comune), qui trattasi semplicemente di “cittadino“, singolo, che per quanto ne sappiamo potrebbe essere stato mosso da genuina compassione o da altri mille motivi che di civico potrebbero avere, magari, ben poco o nulla.
«Non intendo chiedere da che conto arrivano quei soldi – assicura il sindaco – […]. Nel biglietto che lo accompagna c’è la dimostrazione di come i cittadini siano molto vicini al sindaco, al comune. Di come bisogna essere rispettosi e trasparenti, umili, non arroganti: solo così la gente ci capisce e ci sta vicino»