Lozzo di Cadore ha un nuovo assessorato ai lavori pubblici
Io non ne volevo parlare, mi sembrava più consono stendere il famoso velo pietoso su questa vicenduola. Ma visto che si vuol dare risalto pubblico alla cosa, prima sul bollettino parrocchiale e poi anche recentemente sul Gazzettino (del Gazzettino mi è stato riferito, perché io il trafiletto non lo ho letto), allora non vedo più ostacoli sul “cammino della cronaca”, e quindi “digo la mea”.
Sul bollettino, dicevo, la notizia era anche uscita in anteprima, prima cioè che ne fosse proclamata la nomina ufficialmente da parte del Sindaco. Fra gli assessori di “vecchia nomina” ne è infatti spuntato uno “nuovo”, Pinuccio Turco, ai Lavori Pubblici.
Il nuovo assessore condivide con Silvio Berlusconi una particolarità. Come per il Silvio nazionale, anche per lui è stato necessario fare un provvedimento “ad personam”. Turco infatti aveva già ricoperto per due mandati la carica di assessore e non poteva, impedito in ciò dallo statuto comunale che fissava a 2 il massimo dei mandati per un assessore, ricoprire tale carica per la terza volta.
Ecco quindi che si è provveduto, con delibera consiliare, prima a modificare lo statuto (art. 30), per permettere lo svolgimento di un terzo mandato, poi ad assegnare ufficialmente la nomina.
Il mio prossimo ragionamento è assolutamente impersonale, si applica cioè a Toni, Bepi o Nani chiamati a fare l’assessore ai lavori pubblici.
Non so voi, ma io non sentivo alcun bisogno di un nuovo assessore, in particolare ai lavori pubblici. Un tale assessore a Lozzo di Cadore ha la stessa valenza di un ministro della repubblica alla “Televisione in Bianco e Nero”. Sia chiaro, anche Pinié (posto che amo, non me ne vogliano i pinieesi, se così si chiamano) ha i suoi lavori pubblici, e così Lozzo ovviamente.
L’assessorato ai lavori pubblici, infatti, ha un senso, ma come referato. Per esempio poteva essere appiccicato ad uno degli assessori esistenti. Del resto, non dico l’assessorato, ma il referato al bilancio, pare non esista nella nostra amministrazione. Eppure hanno tutti 10 dita, quindi sanno far di conto. Per non essere del tutto impudente, dimostrando l’importanza che obbiettivamente i lavori pubblici possono avere, riesco ad immaginare anche un assessore ai lavori pubblici: ma allora tale assessore dovrebbe accollarsi altri referati, come l’urbanistica e la cultura, per fare un esempio.
Tutti coloro che credevano che la nostra amministrazione avesse preceduto Calderoli nell’applicazione della nuova norma sulle autonomie, che come ben sapete prevede un drastico taglio alle poltrone, devono quindi ricredersi. No, non era quello che avevano in testa.
P.S. sul sito del comune lo statuto non è stato aggiornato, quindi l’art. 30 riporta ancora “2” come massimo dei mandati possibili.
Nota bene: successivamente alla pubblicazione del mio articolo, il giorno stesso, lo statuto comunale è stato aggiornato sul sito. A scopo documentativo: qui la versione valida fino al 06 novembre 2009, qui quella attualmente in vigore.