Bonan su Bim-Gsp: «costoro … invece di chiedere scusa … si incartano nella loro arroganza»
Certe volte le frasi di un discorso andrebbero scandite al solo scopo di far assumere loro il giusto peso. Questa è una di quelle volte:
BELLUNO. Valter Bonan, assessore ai beni comuni di Feltre, torna a indicare la linea sulla questione Bim Gsp e non risparmia critiche ai colleghi:
— «A quanto pare non c’è un limite all’ipocrisia ed al cinismo di chi per anni ha governato e gestito Bim Gsp affermando che tutto andava bene,
— che i bilanci erano sani,
— che la società era un modello e che si trattava solo di aggiustare le tariffe per far fronte ad errori di calcolo.
— Costoro, dopo aver accumulato in cinque anni una gravissima esposizione finanziaria,
— invece di fare ammenda, di chiedere scusa agli utenti per gli errori, le omissioni, le inefficienze, le mancate dimissioni in tempo utile,
— si incartano nella loro arroganza, anzi attaccano e cercano di spostare colpe e responsabilità sulla Croce Rossa del cda dimissionario che essi stessi avevano voluto.
— Nell’assemblea dei soci, i soliti noti con uno schema consolidato alzano i toni,
— si considerano vittime, provocano, inviano ambigui messaggi, parlano d’altro (gas),
— brancolano nel buio delle soluzioni gestionali e delle proposte di finanziamento,
— fatta salva l’inaccettabile e convergente rassicurazione che ci penseranno i cittadini con l’aumento esponenziale della tariffa a sanare tale responsabile disastro» […].
Parole come pietre. L’ultima frase andrebbe incorniciata a futura memoria. E tutto ciò anche nell’ipotesi che chi ha sostanzialmente sfiduciato Leonardi possa averlo fatto con delle “buone” ragioni (che comunque da qui, dal nostro banco di spettatori, non si possono in ogni caso comprendere, né sono state da loro chiarite).
Perché alla fine, vedrete, dopo aver comunque messo mano al portafogli, ci resterà solo la soddisfazione di poterci ricordare di tutte le emerite teste di cavolo che si solo succedute nei vari consigli di disamministrazione di Bim-Gsp, che hanno portato l’ente ad indebitarsi come neanche un puttaniere compulsivo riuscirebbe a fare (nell’immaginario caso in cui le Bocche di Rosa fossero disposte a concedersi a credito), che hanno ricoperto di fango tutto il bellunese, che invece “di chiedere scusa … si incartano nella loro arroganza“.