Rifugio Ciareido: Picon, Manfreda e ‘mi aspettavo più aiuto dalla gente’
ho ritenuto che il commento di @picon, originariamente apparso in coda al post Un ‘silenzioso’ provvedimento comunale parzialmente positivo, dovesse essere pubblicato anche come articolo a se stante, tanto per l’argomento sollevato che per incanalare l’eventuale discussione in modo autonomo, senza sovrapporla a quella sull’IMU.
di Picon
Martedì 30 ottobre, nella pagina del Corriere delle alpi “cortina cadore” c’era un articolo dedicato al rifacimento del tetto del rifugio Ciareido. Nel sottotitolo: “Manfreda bacchetta: mi aspettavo più aiuto dalla gente”. Più sotto:
“Il rifugio Ciareido perciò è salvo, anche se mi aspettavo un concorso maggiore da parte della gente di Lozzo. Evidentemente la comunità di Lozzo non sente ancora sufficentemente come “bene proprio” il rifugio Ciareido.In futuro sarà necessario far sì che questo bene sia visto come un prezioso valore aggiunto per il turismo locale e vissuto come un punto di riferimento familiare da parte dell’intera comunità”.
Manfreda, ma dove cazzo vivi !! Come ti permetti di dire che ti aspettavi di più dalla gente di Lozzo, forse ti sfugge il fatto che buona parte della gente fa fatica ad arrivare a fine mese, ognuno ha dato quello che poteva o voleva dare, non fare il predicatore e non permetterti neanche di dire che la gente non sente il rifugio come bene proprio, quando tu non sapevi neanche dov’era il nostro paese, la gente di Lozzo, in silenzio, lo ha portato da rudere a rifugio alpino.
Per quanto riguarda “in futuro sarà necessario ecc. ecc.”, ti chiedo solo: ma dove sei stato negli ultimi sette anni che ti sei accorto solo ora del rifugio e parli in futuro …, e sinceramente non capisco le tue parole “e vissuto come un punto di riferimento familiare da parte dell’intera comunità”: se qualcuno vuole spiegarmi cosa vogliono dire queste solenni parole mi farebbe un grosso piacere.
P.S. Manfreda, lo sai quanta gente di Lozzo, intesa come famiglie storiche vivono in paese e quante sono quelle non radicate nel tessuto paesano e che forse non hanno mai visto il rifugio?
Il rifugio Ciareido al tempo in cui aveva il tetto in scandole (Foto Giuseppe Baldovin)