la piccola Svizzera ha messo in riga la grande Europa

immagine del minareto della moschea El-Hussen, a Khan el-Khalili
Gli svizzeri. Il popolo svizzero. Quei nanerottoli di antica memoria che tutti i giorni si recano nel bosco con l’accetta. Gli elfi dei boschi. I puffi che non sanno com’è il mare. Gli gnomi sempre curvi a contar soldi. I folletti che passano il tempo a mungere le vacche. Le Heidi che “fanno ciao”…

Ebbene, la piccola (orgogliosa) Svizzera, ha messo in riga la grande (meschina) Europa.

Il popolo svizzero, ricorrendo al nobile strumento del referendum propositivo, arcano artificio  che permette lo svolgersi e l’esprimersi della democrazia diretta (arcano per noi sudditi inconsapevoli di una miserabile Europa, oltre che di uno stato italiano ancor più subdolo), ha detto no a nuovi minareti.

Tutto ciò ha destato la composta reazione dell’Europa (lo sapete no che da oggi, 1 dicembre 2009, con l’entrata in vigore del trattato di Lisbona, possiamo finalmente pensare di far parte di un vero e proprio Stato europeo… ) che ha “espresso la propria preoccupazione” (ma va!!) pur ricordando che questa decisione “è il pronunciamento di un popolo” (però!!).

“Pur ricordando …??”. Come dire: sì, è il pronunciamento di un popolo ma, in fondo, questo popolo altro non ha saputo fare che l’orologio a cucù, anzi, il cucù dell’orologio. Quindi conta quel che conta, ossia ben poco.

Caro popolo svizzero, se avessi votato in altro modo, entrando così nelle grazie dell’Europa (e di tanti altri stati nazionali), ora direbbero di te: «un piccolo ma fiero e lungimirante popolo montanaro, che da secoli organizza la propria vita utilizzando i più nobili strumenti della democrazia diretta, un crogiolo di culture in cui si danno convegno quattro lingue (tedesco, francese, italiano e romancio) bla bla bla …».

E pensare che fino a 150 anni fa il governo del popolo cadorino aveva molte affinità con quello che governa ancor oggi la Svizzera. Poi è arrivato il “civile” stato italiano.

Me ne dimenticavo. Il popolo svizzero ha detto NO a nuovi minareti. Non ha detto NO all’integrazione religiosa che, peraltro, è più evoluta lì da loro, fra gli gnomi, che nella (meschina) Europa.

Foto: Flickr (malexorg)

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