Finozzi, le Unioni montane e le vacche magre
Finozzi dice di non sentire come sua la legge sulle Unioni montane appena partorita dal consiglio regionale (nella seduta che ha “suonato” per benino Bond). Fa poi riferimento ad un “nodo centrale”, insomma i schei. Gli si può dar torto? No, non si può. Lo sapevamo tutti che i cordoni della borsa ce li ha in mano la Regione. E cioè? La pianura.
[…] ‘Rispetto la volonta’ della maggioranza del parlamento veneto e questa sara’ la legge di riferimento per il mio assessorato – conclude Finozzi – ma osservo che, durante la discussione, molti sono stati gli interventi a sostegno della montagna e dei suoi comuni, pero’ nessuno si e’ preoccupato delle risorse. Rispetto a questo, tra breve il Consiglio discutera’ il bilancio di previsione 2013 e, purtroppo, delle vacche magre di un anno fa non sono rimaste neanche le ossa.
Sara’ tuttavia l’occasione per modulare le poste finanziarie in gioco, in base a precise indicazioni dei consiglieri: sara’ in quell’occasione che vedremo il vero amore dichiarato per la montagna”.
Repetita iuvant:
delle vacche magre di un anno fa non sono rimaste neanche le ossa