tira più un pel di ANA che un carro di buoi
Sto vedendo cose che voi umani non potete neppure immaginare. Neanche papa Ratzi sarebbe riuscito a rivoltare il paese come un calzino. Arriva la staffetta, la piazza dev’essere perfetta.
Non ho tempo ma in questa circostanza mi sarebbe piaciuto sciogliere l’endecasillabo e ricamare un soave poemetto ad imperitura memoria. Oggi tutte quelle sfolgoranti bandiere italiche che pendono ciondolanti nell’anfiteatro sulla piazza principale hanno commosso anche me, anti-italiano doc. Par di vivere quell’eterea atmosfera risorgimentale che vide Pio IX salire al soglio pontificio: fu concessa la libertà di stampa e Giuseppe Gioachino Belli vergò la famosa frase «O Dio, Dio! Tutta l’Italia mi pare un pollaio. Non si sente gridar che: Pio, Pio».
I Caduti di tutte le guerre, finalmente, vedranno risistemato il loro mesto e dolorante monumento. Le adiacenze del triste cimitero stanno per cambiare, per l’occasione diventerà un sereno camposanto. Per le strade si potrà quasi bicià la polenta, tanto linde saranno. Ed è giusto che sia così.
L’unico neo è forse rappresentato dall’area comunale deputata a parcheggio per eventi di spessore, mi riferisco al campo sportivo ed in particolare al secondo ripiano (quello che questa amministrazione stava per riempire): dopo l’intervento che ha permesso il controllo degli accessi (detta anche stangada; curioso che sia stata fatta dal comune per contenere la discarica abusiva operata quasi interamente da se medesimo …), sarebbe stata una bella cosa fare un po’ di pulizia dalla ramaglia preparando così ulteriore spazio per contenere l’impatto di auto, corriere, campers, autoblindo, carri armati in arrivo per l’avvenimento.
Sarà per la prossima volta.
Ah, me ne stavo dimenticando: “… Non si sente gridar che: Ana, Ana”.