nell’ordine del giorno ‘Unità della Provincia di Belluno’ mancava il riferimento alla minoranza linguistica ladina
I tre moschettieri hanno radunato il gregge dei sindaci per dire, un domani, “abbiamo fatto tutto il possibile”: invece quella della riunione è il “minimo” che si possa fare. I tre hanno demandato all’illustrissimo professore Gian Candido De Martin Topranin la stesura dell’ordine del giorno che doveva essere votato dal gregge.
Be’, l’illustrissimo, a ragion veduta o meno, si è dimenticato di inserire un seppur fievole cenno alla presenza sul suolo bellunese di minoranze linguistiche, prima fra tutte – non foss’altro per numerosità – quella ladina che occupa Ampezzano, Oltrechiusa, Centro Cadore, Comelico, Val di Zoldo e Agordino (buona parte).
Sembra che qualcuno abbia fatto notare questa lieve mancanza 🙂 e che l’originario articolo dell’ODG:
3) la Regione del Veneto ha espressamente riconosciuto nel proprio recente statuto la condizione particolare della Provincia di Belluno come ineludibile punto di riferimento istituzionale, anche per gli enti locali del territorio (art.15, comma 5), vincolandosi a rafforzarne l’autonomia in una serie di campi significativi, a vario titolo connessi con le esigenze della popolazione residente e la realtà transfrontaliera;
sia stato al fine così integrato (l’aggiunta è in marroncino):
3) la Regione del Veneto ha espressamente riconosciuto nel proprio recente statuto la condizione particolare della Provincia di Belluno come ineludibile punto di riferimento istituzionale, anche per gli enti locali del territorio (art.15, comma 5), vincolandosi a rafforzarne l’autonomia in una serie di campi significativi, a vario titolo connessi con le esigenze della popolazione residente e la realtà transfrontaliera con l’Austria, nonchè con la presenza di rilevanti minoranze linguistiche.
E voi che credavate che la minoranza linguistica ladina non avesse alcun peso. Tiè !!