UPI e Dossier Province – Le province allo specchio: le funzioni, i bilanci, i costi
Le recenti ipotesi di riordino delle province scaturite dal tecno-governo vedrebbero come scongiurato (vedi dettaglio nell’infografica) l’accorpamento della Provincia di Belluno con la vicina provincia di Treviso. La cosa è in sé positiva perché un ente di secondo grado, cioè votato dai sindaci della provincia accorpata, bellunesi e trevigiani, sarebbe a dir poco risibile se confrontato con i problemi che il nostro territorio deve (da sempre) affrontare.
La cosa non diventa molto più seria ora che l’accorpamento (nelle ipotesi) sembra scongiurato, perché l’ente provincia previsto dai tecnocialtroni è sempre e comunque un ente di secondo grado, e su questo aspetto ho già detto quello che penso: la Provincia , ente di secondo grado, in mano ai sindaci bellunesi sarebbe un’ulteriore catastrofe sulle spalle di questa povera gente (dopo il buco del Bim-Gsp ed il tradimento del PDL che ha affossato l’ente).
La via maestra passa solo attraverso un Provincia eletta direttamente dal popolo, così è l’aspirazione che ha spinto 19 cittadini bellunesi (coordinati dal BARD) a presentare il ricorso al TAR per l’indizione dei comizi elettorali. Sempre per aumentare il ventaglio di informazioni sull’argomento, pubblico il dossier elaborato dall’UPI (Unione delle Province d’Italia) nel quale, oltre all’analisi delle funzioni, dei bilanci e dei costi in capo alle Province, viene presentata una proposta di legge dal titolo: “Norme sulla razionalizzazione delle Province, sull’istituzione delle Città metropolitane, sull’accorpamento di Comuni e sulla soppressione di enti territoriali intermedi e trasferimento delle relative funzioni” (edita il 21 luglio 2011, aggiornata nel gennaio 2012).
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