Bossi: quando sotto l’albergo di Calalzo di Cadore sono cominciati gli incubi
Segnalo con malinconia un bel pezzo di Cerruti su la Stampa.it riguardante gli “incubi del Senatùr”.
[…] Tra Varese e Gemonio, poi, c’è chi teme che possa finire come nell’agosto scorso, quando sotto l’albergo di Calalzo di Cadore erano cominciati gli incubi. Passavano le auto e lanciavano urla. «Andate a lavorare!». E nella notte Bossi fuggì dal Cadore.
Mi ricordo di quei giorni. Ne ho parlato diffusamente qui sul BLOZ:
- Umberto Magno, il Papa Re con l’impero in rivolta
- Tremonti, Bossi e Calderoli: GO HOME
- Bottacin, con la bandiera della provincia di Belluno listata a lutto, va a protestare da Bossi
- Bossi se n’è andato dal Cadore: fuori uno!
- E’ venuto un presidente, l’altro giorno, a fare casino in Cadore. Ma non aveva capito che era salvo
- Tremonti a Lorenzago di Cadore: visti i tempi, cene sobrie!
- a Calalzo di Cadore: via il trio TBC, arriva quello BSN Bottacin, Sertori, Nobili
- Cancellazione delle province: tutta colpa (o merito?) di Bottacin
- avvistamento degli esponenti di governo del 30 agosto
Peccato. La Lega sarebbe stata un buon cavallo di Troia per mandare a puttane lo Stato italiano attraverso l’Indipendenza. Ma a tutto c’è un limite.