se la Lega tornasse quella del ’92
Non ci credo. Non credo che Maroni riuscirà a fare quello che dice di voler fare. Se veramente vuole iniziare a fare pulizia troverà una serie di formidabili resistenze che solo il sostegno dei militanti potrà ammorbidire. Del ruggito dei militanti, quelli che Bossi ha continuamente anestetizzato e che ora sembra si siano liberati dal tributo morale che sempre hanno riconosciuto in passato “al loro Capo”, i maggiorenti della Lega hanno una paura bestiale. Perché quello dei leghisti incazzati può diventare un vero e feroce ruggito di militanti, non di semplici simpatizzanti.
Bisognerà che Maroni faccia in fretta, ma veramente in fretta nel portare a compimento queste pulizie (e lo dovrà fare senza dare l’idea, come dice, che sia iniziata la “caccia alle streghe”). Se riuscirà avrà dalla sua l’enorme vantaggio di potersi distinguere alle prossime elezioni da tutti gli altri partiti: “noi della Lega abbiamo cacciato via tutti, voi no“. Maroni promette la fine del familismo e l’inizio della meritocrazia e soprattutto un salto di qualità che potrebbe portare la Nuova Lega ad intercettare tutti quei voti sparsi nel Nord in buona parte delusi tanto dal Pdl quanto dal Pd.
La Lega non dovrà mai più aspirare di diventare forza di governo. Dovrà evitare derive xenofobe da bar riconoscendo invece negli immigrati la risorsa forse più importante del tessuto economico “padano”. Dovrà inoltre crescere finché, insieme agli altri movimenti indipendentisti, il Nord non avrà raggiunto la massa critica oltre la quale potrà negoziare con lo Stato italiano le condizioni del proprio distacco dalla mortale macchina statuale da esso incarnata. Altrimenti dovrà essere un’altra forza politica ad emergere per guidare la rivolta fiscale contro lo Stato italiota canaglia. Ma in questo caso dovrà uscire allo scoperto anche un altro Bossi. Staremo a vedere.